Miraggi
Miraggi nasce dal ricordo di un viaggio in Giordania lontanissimo nel tempo. Un ricordo non descrittivo, bensì evocativo della magia, dell’atmosfera, della luce, dei profumi, dell’essenza di un luogo che mi apparve, allora incontaminato, racchiudere la memoria storica di tutta la nostra cultura. Proprio nell’incrocio tra memoria individuale e memoria collettiva risiede il senso dell’opera, la cui forza evocativa, quasi onirica, trascende lo spazio e il tempo fotografati e si presenta all’osservatore come un catalizzatore di ricordi, liberamente interpretabile secondo il proprio bagaglio di emozioni.
Il lavoro è composto da piccole porzioni tratte dalle immagini originali, analogiche, ingrandite fino a che i soggetti perdono il loro contorno, smaterializzandosi come l’immagine sfumata di un ricordo lontano. Forme, luci, e colori perdono così la loro funzione denotativa in favore di una capacità connotativa arricchita ed estesa